SAMPERONE DI CERTOSA DI PAVIA - CHIESA PARROCCHIALE DI SAN BRIZIO VESCOVO
Data Cerimonia:
Luogo Sepoltura:
CIMITERO DI CERTOSA DI PAVIA
A te ERNESTINO SCURI va il nostro pensiero...
Omaggi e dediche a ERNESTINO SCURI
Facciamo tesoro dei momenti più belli di ERNESTINO SCURI per le generazioni
future condividendo un messaggio, raccontando una storia o dando conforto a chi ne ha più bisogno.
Addolorato per la terribile perdita, formulo le mie più sentite condoglianze.
Domenico Maria Davide DI ROSALIA da MILANO,
Condoglianze alla famiglia, Tino è stato un vero Amico con la A maiuscola sempre disponibile e non si tirava mai indietro era sempre in prima linea.
Riposa in pace amico mio
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Carlo Fochetti da Rimini,
Tante volte sentiamo analisi sociologiche anche molto dotte e approfondite che ci parlano con preoccupazione dei danni enormi che i social network stanno facendo alla nostra società. Sicuramente tanti degli ammonimenti e delle conclusioni a cui giungono queste analisi sono condivisibili, la disinformazione dovuta all’eccesso di informazione non controllata è un pericolo reale. Ma ci sono delle storie che nascono da queste tecnologie che riescono a toccare anche il cuore e l’anima delle persone, oggi ve ne voglio raccontare una. Si parte quasi da una quindicina di anni fa, i social erano ai loro albori in Italia, MySpace era passato come un fulmine e già tramontato, Instagram era ancora qualche riga di codice nella mente degli sviluppatori e il buon Mark Zuckerberg aveva il monopolio assoluto di questo mondo con la sua F bianca in campo blu. Io, da buon nerd anche se della generazione X, ero stato tra i primissimi a farmi un account e ad esplorare, dapprima timidamente, questo universo. Mi affascinò subito, riuscii a coglierne, anche se non lucidamente, le tante possibilità che offriva, in primis soprattutto per le relazioni interpersonali. C’era ovviamente, come c’è ancora adesso, quel sottile timore sempre presente della truffa, del raggiro, della mistificazione, alimentate anche da ciò che si leggeva e si sentiva in giro. Proprio per questo rimasi un po’ stranito e diffidente quel giorno che, tra le richieste di amicizia, trovai quella di un certo Tino Scuri. Una foto di un omone baffuto, in uniforme, una giacca a vento vecchio tipo, basco nero in testa e fucile a tracoll-arm (FAL o Garand). Chi sarà mai questo tipo? Non me lo dovetti chiedere per tanto, mentre stavo decidendo che fare con questa richiesta di amicizia mi arrivò un messaggio sulla chat privata, messaggio proprio di Tino Scuri. Si presenta in modo molto corretto, dice di essere disabile e di avere seri problemi di salute e mi racconta che la sua unica ragione di vita è quella di onorare le nostre Forze Armate che lui ama alla follia e lo vuole fare creandosi una rete di amicizie di personale militare di ogni ordine e grado giungendo anche ai più alti vertici della Difesa. Io sono dapprima dubbioso, poi un po’ anche perplesso, ma alla fine il suo modo educato, gentile e estremamente professionale mi conquista e gli concedo l’amicizia. Da quel momento entro nel suo mondo, non ho più bisogno di leggere riviste, consultare siti ufficiali, parlare con colleghi (anche spettegolando, chi non lo fa?). Tino sa tutto, raccoglie dovunque ogni tipo di informazione sul nostro mondo, lo fa in maniera seria, si documenta. Dove non è certo dell’informazione avvisa, approfondisce. Se si tratta di qualcosa di delicato chiede, molte volte ci siamo sentiti in chat privata dove lui mi chiedeva sull’opportunità o meno di divulgare certe notizie. E lo ha sempre fatto senza alcun tornaconto personale, l’unica cosa che chiedeva, ma assolutamente senza modi pretenziosi, erano crest o targhe di reparti o operazioni che per lui erano oggetti di culto. Pensate che per ogni corso d’Accademia aveva creato una bellissima immagine che ricordava il giorno dell’ingresso del corso e ogni anno la pubblicava facendo gli auguri. Una persona con un cuore enorme che sapeva anche farsi valere, chi rispondeva male alle sue richieste d’amicizia o in qualche modo tradiva i suoi sentimenti passava sulla sua lista nera e si percepiva quanto lui ne soffrisse. Nell’ultimo decennio io e tantissimi colleghi abbiamo sempre avuto la quasi totalità delle informazioni sul nostro mondo da Tino. Il grande Tino, che mai si dimenticava di un compleanno, di un onomastico, di una ricorrenza o di una cerimonia. Stamattina con immenso dolore apprendo che questa incredibile persona ci ha lasciato. Personalmente non l’ho mai incontrato, avevo un mezzo progetto di andarlo a trovare a Pavia dove abitava ma la cosa non si era ancora realizzata. Ma pur non conoscendolo fisicamente lo sento molto più vicino di altri con cui ho convissuto per anni. E penso, senza timore di sbagliare, che meritasse da questo mondo militare, che lui adorava, molto di più di quanto effettivamente abbia avuto. Non ho ancora pensato a come e cosa, mi piacerebbe però che tutti noi che lo abbiamo seguito e amato online potessimo rendergli onore, seppur post mortem, per tutto quello che ha fatto. Ciao Tino, ti abbraccio e ti ripeto, come ti ho scritto molte volte, che ti voglio bene. Sei stato molto più Soldato tu di tanti con l’uniforme addosso!
Pierpaolo Lamacchia da Aosta,
Le nostre infinite e sentite condoglianze a te Silvia e a tutti I tuoi familiari. Riposa in pace Tino. Giancarlo Noemi Dario Lorena
Giancarlo Sacchi da Certosa di Pavia,
Esterno le mie condoglianze a tutta la famiglia nel ricordo di bei momenti della nostra vita trascorsi in Vicolo San Michele.
Ti ricordo Tino a giocare a mondo, a girare in bici, a giocare a nascondino nelle infiniti corti del Vicolo.
Ti ricordo in Oratorio con il Prevosto Don Giovanni e con Padre Sisto.
Ti ricordo a casa tua, nel Mulino, con la Silvia, tua nonna, tua mamma e tuo papà.
Ti ricordo alle riprese dei Promessi Sposi alla Certosa.
E ti ricordo con grande affetto quando la domenica passavi sempre dalla Certosa di Pavia ed io ero sul ponte del fossato a proporre ai turisti il mio libro. Avevamo sempre un buon argomento di confronto nell’amicizia che ci legava fin dall’infanzia.
Fai buon viaggio Tino e che tu sia accolto tra le braccia misericordiose del Cristo risorto.